Castel Beseno, la più grande fortezza del Trentino-Alto Adige, è un museo vivente che narra storie di battaglie medievali e nobili famiglie.
Nel cuore del Trentino-Alto Adige, sorge una struttura che domina la Vallagarina con la sua imponenza e mistero: Castel Beseno. Questo gigante di pietra, testimone di battaglie e antiche leggende, invita i visitatori in un viaggio attraverso il tempo, dove ogni pietra racconta una storia.
La storia millenaria di Castel Beseno
Castel Beseno, noto anche come Schloss Pysein in tedesco, ha avuto un ruolo cruciale nel controllo della valle che conduce a Folgaria fin dall’antichità. Le prime notizie certe sulla fortezza risalgono al XII secolo, quando era feudo dei conti di Appiano e abitato dai Da Beseno, una famiglia di loro vassalli. La storia del castello è stata travagliata, con la Chiesa trentina che ne divenne proprietaria in parte per acquisti e donazioni, ma rimase sotto il controllo di due rami della famiglia Beseno, Enghelberto e Odolrico. Tuttavia, la rivalità tra le due fazioni portò a un decadimento prematuro del castello e di Castel Pietra, su cui entrambe le famiglie vantavano diritti.
Nel XIV secolo, il castello passò sotto il controllo di Guglielmo II da Castelbarco, che ne curò il restauro. Più tardi, nel XV secolo, Marcabruno II Castelbarco si trovò coinvolto nelle diatribe tra Venezia e le truppe Tirolesi, culminando nella Battaglia di Calliano del 1487.
Nel 1500, un incendio danneggiò il castello, che fu successivamente ricostruito e rinnovato. Verso la fine del XVIII secolo, il castello fu teatro di un sanguinoso assedio da parte delle truppe napoleoniche, che furono sconfitte dopo giorni di combattimenti da una colonna di truppe austriache.
Con la pacificazione politica e la perdita di importanza militare, il castello entrò in un lungo periodo di decadenza. Venne abbandonato nell’Ottocento e spogliato delle coperture per evitare il pagamento delle imposte sulla proprietà. Nel 1973, la famiglia Von Trapp donò il castello alla Provincia Autonoma di Trento, che avviò un restauro per trasformarlo in una delle sedi del Museo del Castello del Buonconsiglio.
Architettura e restauri
Castel Beseno si presenta come un’imponente struttura fortificata, la più grande del Trentino-Alto Adige. Si estende con una forma ellittica lungo la sommità di una collina calcarea, con una lunghezza di 250 metri, e una larghezza di circa 50 metri. Questa fortezza, che domina la Vallagarina, offre una vista panoramica sulla valle e sul sottostante Rio Cavallo.
L’architettura del castello è caratterizzata da ampi spazi, porte fortificate, bastioni, cortili, mura maestose, cantine e cisterne. Nonostante gran parte degli affreschi siano stati danneggiati dalle intemperie, il loro fascino rimane un testimone silenzioso della ricchezza storica e artistica del castello.
Nel corso dei secoli, Castel Beseno ha subito vari restauri che hanno trasformato la sua funzione da castello medievale a residenza signorile, mantenendo però la sua identità di fortezza difensiva ben armata. Il restauro della seconda metà del XX secolo ha permesso di preservare e valorizzare la struttura, rendendola accessibile ai visitatori e fungendo da sede per manifestazioni culturali e turistiche durante il periodo estivo.
Come raggiungere Castel Beseno?
Ci sono diverse opzioni per raggiungere il castello, tra cui:
- In auto: per raggiungere Castel Beseno in auto, si può prendere l’autostrada A22 del Brennero, uscendo a Rovereto Nord. Seguire poi le indicazioni per Folgaria fino a Besenello. Il castello è ben segnalato e dispone di un parcheggio per i visitatori.
- Con il treno: La stazione ferroviaria più vicina a Castel Beseno è quella di Rovereto. Da lì, si può prendere un autobus locale o un taxi per raggiungere il castello.
- In autobus: Diverse linee di autobus regionali e locali servono l’area intorno a Besenello e Castel Beseno. Si consiglia di controllare gli orari e le linee disponibili in base alla stagione e al giorno della visita.
Castel Beseno non è soltanto un monumento, ma un capitolo vivente della storia del Trentino. Le sue mura raccontano storie di nobili e guerrieri, di arte e architettura, di conquiste e di resistenza. Ogni pietra è una testimonianza silenziosa di epoche passate, e ogni vista panoramica un invito a riflettere sulla bellezza e sulla complessità del passato.
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