Il Comitato internazionale Unesco ha riconosciuto i Gessi e le grotte dell’Appennino emiliano-romagnolo come patrimonio mondiale dell’Umanità.
L’Appennino emiliano-romagnolo, con le sue affascinanti grotte e formazioni di gesso, ha ricevuto un riconoscimento di grande prestigio. Queste meraviglie naturali sono ora parte dell’elenco dei beni naturali del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, sottolineando l’importanza e l’unicità di queste formazioni geologiche.
Un riconoscimento significativo per l’Italia
L’Unesco, con la sua decisione di includere i Gessi e le grotte dell’Appennino emiliano-romagnolo nella lista dei beni naturali del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ha ulteriormente arricchito il prestigio dell’Italia in termini di patrimonio culturale e naturale. Questo riconoscimento ha portato il numero totale di siti italiani nella lista dell’Unesco a 59, consolidando la posizione dell’Italia come uno dei paesi con il maggior numero di siti riconosciuti.
Il sottosegretario alla Cultura con delega all’Unesco, Gianmarco Mazzi, ha espresso il suo orgoglio per questo riconoscimento, sottolineando come l’Italia, con il suo ricco patrimonio, si confermi come uno dei paesi più belli del mondo. Queste parole sono state riecheggiate anche dalla sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, che ha descritto l’evento come un “straordinario successo” per l’Italia.
Il riconoscimento dell’Unesco esalta la bellezza e l’unicità dell’Appennino emiliano-romagnolo. Sottolinea l’essenzialità di conservare e valorizzare questi luoghi per il futuro.
Gessi, grotte e altre aree coinvolte
L’Appennino emiliano-romagnolo è ricco di formazioni geologiche uniche e affascinanti. Sette specifiche aree di questa regione sono state riconosciute dall’UNESCO per la loro importanza geologica e naturale:
- Alta Valle Secchia (Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano): Questa zona fa parte del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, un’area protetta che conserva paesaggi montani e boscosi di notevole bellezza.
- Bassa Collina Reggiana (Paesaggio Protetto della Collina Reggiana): Questa area rappresenta un paesaggio collinare protetto, dove la natura e la storia si fondono, offrendo panorami mozzafiato.
- Gessi di Zola Predosa (sito Natura 2000): Questo sito, parte della rete Natura 2000, è caratterizzato da formazioni di gesso che creano paesaggi unici e habitat naturali di particolare interesse.
- Gessi Bolognesi (Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa): Questo parco regionale conserva formazioni di gesso e calanchi, fenomeni geologici che danno vita a paesaggi suggestivi.
- Vena del Gesso Romagnola (Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola): Questa area è famosa per la sua “vena” di gesso, una formazione geologica distintiva che attraversa il paesaggio.
- Evaporiti di San Leo (sito Natura 2000): Un altro sito della rete Natura 2000, caratterizzato da evaporiti, formazioni rocciose create dall’evaporazione di acque salate.
- Gessi della Romagna Orientale (Riserva Naturale Regionale di Onferno): Questa riserva naturale protegge un’area di gessi nella Romagna Orientale, offrendo un habitat per diverse specie di flora e fauna.
Un patrimonio di natura geologica
Le caratteristiche geologiche dell’Appennino emiliano-romagnolo sono uniche e rappresentano un tesoro inestimabile per la scienza e la cultura. Le formazioni di gesso e le grotte dell’area sono il risultato di millenni di evoluzione geologica, offrendo una finestra sul passato della Terra.
Queste formazioni sono particolarmente note per le loro grotte, sorgenti saline e fenomeni carsici gessosi. I fenomeni carsici nascono quando l’acqua piovana acidificata dissolve calcare o gesso nel sottosuolo. Questo processo crea cavità, doline e grotte uniche nel paesaggio.
Barbara Lori, assessore regionale alla Programmazione territoriale e parchi, ha sottolineato l’importanza di queste formazioni. Le descrive come “siti unici al mondo” che permettono di tracciare l’evoluzione geologica della Terra. Questo patrimonio geologico non è solo un tesoro scientifico, ma rappresenta anche una risorsa per la promozione culturale e socio-economica della regione. Il riconoscimento dell’Unesco sottolinea l’importanza di proteggere e valorizzare queste aree. Si garantisce così la loro conservazione per le future generazioni e l’attrazione di visitatori globali.”
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