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L’isola dimenticata nel cuore dell’Adriatico: un paradiso naturale dal passato oscuro

isola Calva
Isole

Scopri l’isola di Goli Otok, un angolo di storia e natura nascosto nelle acque croate.


Nel cuore dell’Adriatico, l’Isola Calva (Goli Otok) si staglia come un enigma tra le onde. Questo lembo di terra, noto per la sua storia turbolenta e il paesaggio inospitale, racchiude racconti di dolore e resistenza. Con una superficie di soli 4,54 km² e un’altitudine massima di 227 metri, l’isola si presenta come un deserto di roccia, testimone silenzioso di un passato che pochi conoscono.

Storia segreta di un’isola prigione

L’Isola Calva, nota anche come Goli Otok, nasconde una storia cupa tra le sue rocce spoglie. Dopo il 1948, con la rottura tra Stalin e Tito, divenne il teatro di una brutale repressione. Qui, oppositori politici e comunisti accusati di stalinismo furono deportati per subire una “rieducazione” forzata. La vita su Goli Otok era segnata da torture, lavori forzati e umiliazioni, in un regime di terrore gestito dagli stessi prigionieri, sotto l’occhio vigile degli agenti dell’UDBA.


Il “saluto di benvenuto”, o “stroj”, vedeva i nuovi arrivati passare tra due file di detenuti che li colpivano violentemente, un rito di passaggio crudele verso l’inferno quotidiano dell’isola. Le stime parlano di circa 30.000 detenuti, con quasi 4.000 morti a causa delle condizioni disumane. Nonostante la chiusura del campo nel 1956, e la definitiva cessazione delle attività nel 1988, l’eco delle sofferenze patite su Goli Otok risuona ancora oggi, trasformando l’isola in un monumento al dolore e alla resistenza umana.

Natura e desolazione: un contrasto mozzafiato

Nonostante il suo passato doloroso, l’Isola Calva offre paesaggi di bellezza selvaggia e incontaminata. Le sue coste ripide e scogliere a picco sul mare creano un contrasto sorprendente con le spiagge deserte e le acque cristalline dell’Adriatico. Questo ambiente, quasi privo di vegetazione, rivela un fascino rude ma affascinante, dove la natura si manifesta nella sua forma più primitiva e imponente.

Le inaccessibili insenature, come val Segnana Grande e Piccola, offrono scorci di tranquillità lontani dalla memoria tormentata dell’isola. Qui, il silenzio è rotto solo dal rumore del vento e delle onde, invitando alla riflessione e alla meditazione.


L’Isola Calva, con il suo ambiente aspro e solitario, rimane un testimone silenzioso di storie non dette, offrendo ai visitatori un’esperienza unica di isolamento e contemplazione. La sua natura incontaminata contrasta vivamente con le cicatrici lasciate dalla storia, rendendo Goli Otok un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, sospeso tra il ricordo e l’oblio.

L’isola Calva oggi: tra memoria e oblio

Oggi, l’Isola Calva si trova in uno stato di abbandono quasi totale, diventando un simbolo potente di memoria storica e riflessione. Nonostante il suo passato come campo di prigionia, Goli Otok attrae visitatori e ricercatori interessati a esplorare le sue rovine e a comprendere la complessità della sua storia.


isola Calva
© stock.adobe

L’accesso limitato e la mancanza di strutture turistiche preservano l’atmosfera di isolamento dell’isola, offrendo un’esperienza unica di contatto con la natura e la storia. Le guide locali raccontano storie di sopravvivenza e resistenza, mentre i visitatori percorrono i sentieri che un tempo erano percorsi da prigionieri.

L’isola è diventata un luogo per commemorare le vittime e riflettere sui pericoli dell’autoritarismo. La natura selvaggia dell’Isola Calva, unita alle sue storie di sofferenza, crea un contrasto emotivo che tocca profondamente chi la visita. In questo luogo di silenzio e solitudine, il passato si intreccia con il presente, invitando a una profonda meditazione su quanto accaduto e sulle lezioni che possiamo trarre per il futuro.



L’isola Calva è un luogo di contrasti straordinari, dove la bellezza della natura si scontra con i ricordi di un passato doloroso. Un’isola che, nonostante la sua storia tragica, rimane un testimone silenzioso della capacità umana di resistere e ricordare. Visitarla significa non solo scoprire un pezzo di storia croata, ma anche riflettere sulle profonde cicatrici che eventi storici possono lasciare sul cuore e sull’anima di un luogo.

Foto copertina | © stock.adobe


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